my Japanese neighbours sometimes give me these products. Japan is a country of ancient traditions.
This looks like a parchment, cream and fruits wrapped in a sort of edible sponge ^_^, it tastes of...anything. I'm joking :), it's very light, with delicate taste.
日本直輸入の千代紙です!!(爆)
和風テイストで着物っぽく見えませんか?
イタリア人には「キモ~ノ!!」って喜ばれませんか?
プレゼント用のラッピングをご希望の方はどうぞご遠慮なく♪
maybe it's better our traditional Panettone, home-made
it seems Mister Bean's turkey :). It's for preparing some Japanese chicken dishes
Japan has always been a glorious land for both Milan and Oasis, we won World Cups there, also the last one in 2007
Oasis, Acquiesce
In Milan at Palazzo Reale beside Duomo until 31 January and 8 March there's a couple of exhibitions about Japan, the first is an erotic one.
Shunga
Arte ed eros in Giappone nel periodo Edo
Arte ed eros in Giappone nel periodo Edo
Dopo il grande successo di ''Samurai'', Palazzo Reale e la Fondazione Antonio Mazzotta affrontano nuovamente un periodo d’oro della storia giapponese, l’epoca dei Tokugawa, presentando la più grande esposizione mai realizzata dedicata alle stampe giapponesi di soggetto erotico, le Shunga, insieme con una serie di preziosi Kimono.
Le Shunga (春画), termine giapponese che letteralmente significa «immagini della primavera», sono opere a soggetto erotico tra le più significative espressioni della corrente pittorica dell’ukiyo-e. Create con la tecnica della xilografia policroma, esse raggiunsero la loro massima fioritura nel periodo dello shogunato Tokugawa, tra il 1603 e il 1867.
Le Shunga esprimono i valori della borghesia emergente nella città moderna giapponese - composta da mercanti, artigiani e artisti, esclusa dal potere politico, ma economicamente fiorente - che afferma una concezione edonistica dell’esistenza, in contrasto con la rigida morale neoconfuciana sostenuta dalla classe guerriera che reggeva in quei secoli il governo centrale del Giappone, i Samurai.
Questi cittadini offrono un esempio di vita raffinata, ostentano il lusso, organizzano feste, frequentano i teatri: così il termine ukiyo-e, che designa l’arte ispirata a tale genere di vita, diventa sinonimo di ''moderno'', alla moda, ed esprime una sorta di filosofia incentrata sul gusto di un’esistenza piacevole e, per quanto possibile, appagante dei desideri personali.
Superando i divieti e gli ostacoli del potere politico, le shunga si affermarono come componente fondamentale della produzione dei più importanti artisti del tempo come Harunobu, Koryusai, Kiyonaga, Utamaro e Hokusai, e furono molto apprezzate dai contemporanei, sia come stampe, sia come illustrazioni per romanzi erotici e per manuali destinati all’educazione delle cortigiane e delle giovani spose.
Queste raffigurazioni furono espressione di un’ideologia che fece da contraltare visivo a una produzione letteraria piena di sensualità che si affermò con i cosiddetti ''romanzi del mondo fluttuante'', fra i quali ricordiamo le opere dei celebri scrittori come Ihara Saikaku e Ejima Kiseki.
Collezionati segretamente in Europa, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, dopo che il Giappone fu costretto ad aprire le sue isole alle navi straniere e agli scambi commerciali col mondo occidentale, furono motivo di ispirazione diretta di letterati e artisti della levatura di Zola e di Klimt, e influirono in modo significativo sulla riflessione artistica nell'ambito dell'Orientalismo della fine del XIX e dell'inizio del XX secolo.
Considerate per molto tempo immagini di carattere pornografico, nonostante il loro altissimo valore artistico, le shunga sono state oggi rivalutate sia come espressione «alta» della cultura giapponese e specchio raffinato dei costumi del loro tempo, sia come uno dei vertici assoluti dell'espressione dell'eros nell'arte.
Le Shunga (春画), termine giapponese che letteralmente significa «immagini della primavera», sono opere a soggetto erotico tra le più significative espressioni della corrente pittorica dell’ukiyo-e. Create con la tecnica della xilografia policroma, esse raggiunsero la loro massima fioritura nel periodo dello shogunato Tokugawa, tra il 1603 e il 1867.
Le Shunga esprimono i valori della borghesia emergente nella città moderna giapponese - composta da mercanti, artigiani e artisti, esclusa dal potere politico, ma economicamente fiorente - che afferma una concezione edonistica dell’esistenza, in contrasto con la rigida morale neoconfuciana sostenuta dalla classe guerriera che reggeva in quei secoli il governo centrale del Giappone, i Samurai.
Questi cittadini offrono un esempio di vita raffinata, ostentano il lusso, organizzano feste, frequentano i teatri: così il termine ukiyo-e, che designa l’arte ispirata a tale genere di vita, diventa sinonimo di ''moderno'', alla moda, ed esprime una sorta di filosofia incentrata sul gusto di un’esistenza piacevole e, per quanto possibile, appagante dei desideri personali.
Superando i divieti e gli ostacoli del potere politico, le shunga si affermarono come componente fondamentale della produzione dei più importanti artisti del tempo come Harunobu, Koryusai, Kiyonaga, Utamaro e Hokusai, e furono molto apprezzate dai contemporanei, sia come stampe, sia come illustrazioni per romanzi erotici e per manuali destinati all’educazione delle cortigiane e delle giovani spose.
Queste raffigurazioni furono espressione di un’ideologia che fece da contraltare visivo a una produzione letteraria piena di sensualità che si affermò con i cosiddetti ''romanzi del mondo fluttuante'', fra i quali ricordiamo le opere dei celebri scrittori come Ihara Saikaku e Ejima Kiseki.
Collezionati segretamente in Europa, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, dopo che il Giappone fu costretto ad aprire le sue isole alle navi straniere e agli scambi commerciali col mondo occidentale, furono motivo di ispirazione diretta di letterati e artisti della levatura di Zola e di Klimt, e influirono in modo significativo sulla riflessione artistica nell'ambito dell'Orientalismo della fine del XIX e dell'inizio del XX secolo.
Considerate per molto tempo immagini di carattere pornografico, nonostante il loro altissimo valore artistico, le shunga sono state oggi rivalutate sia come espressione «alta» della cultura giapponese e specchio raffinato dei costumi del loro tempo, sia come uno dei vertici assoluti dell'espressione dell'eros nell'arte.
Giappone. Potere e splendore 1568 -1868
Palazzo Reale presenta, fino all'8 marzo: Giappone. Potere e splendore 1568 -1868 a cura di Gian Carlo Calza, una selezione ineguagliata di oltre duecento capolavori provenienti dai più prestigiosi musei giapponesi, quali il Tokyo National Museum, il Kyoto National Museum e l’Osaka Municipal Museum of Art. In mostra tutte opere mai esposte in Italia, fra cui un ''Tesoro Nazionale'' e diverse ''Proprietà Culturali Importanti''.