Real Madrid - Milan 2-3

commentary by crazy Pellegatti and Piccinini

Impresa del Milan, che batte 3-2 il Real di Kakà e torna da Madrid con tre punti fondamentali per il passaggio del turno. Il tutto nonostante la serata nerissima di Dida - papere su Raul e Drenthe - e dell'arbitro De Bleeckere, che ha annullato un gol regolare a T. Silva sul 2-2. Sta di fatto che, dopo il vantaggio firmato dal capitano merengues e l'uno-due di Pirlo e Pato (17' st e 21'st), è lo stesso brasiliano a decidere il match al 43' st.

(bisogna aggiungere che al Real mancava Cristiano Ronaldo - n.d.M.)

LA CRONACA E' un Milan pazzesco quello che balza in testa al suo girone di Champions nella notte più importante dell'anno. E' un Milan nuovo, soprattutto, che lascia finalmente sensazioni positive e rinasce laddove, in qualche modo, era stata scritta la prima, importantissima, pagina, del Milan targato Sacchi-Berlusconi. Al Bernabeu i rossoneri ritrovano la strada giusta, ripercorrendo gli ultimi passi del proprio cammino in campionato - stesso modulo "rischiato" nel secondo tempo della sfida con la Roma - e dando l'attesa svolta alla propria stagione. Il tutto al cospetto del rimpiantissimo Kakà - non entusiasmante la prova di Riccardino -, nello stadio più affascinante d'Europa e contro una delle squadre, almeno sulla carta, favorite per il successo finale. Ma andiamo con ordine: il modulo dunque. Già, il modulo, perché la chiave del successo è proprio qui, in quel 4-3-2-1 folle azzardato da Leonardo contro i merengues. Il modulo e i suoi interpreti: tre punte vere - Ronaldinho a sinistra, Pato a destra e Inzaghi piantato a centro area -, Ambrosini a far legna in mezzo al campo, e altri due uomini d'attacco, Seedorf e Pirlo. Per attaccare invece che difendere. Per preoccupare il Real invece che preoccuparsi del Real. Per avere un atteggiamento da grande Milan e non da Milan ferito, ridimensionato. Per vincere, in conclusione, invece che per non perdere. Contro tutte le previsioni e nonostante tutto. Poi, certo, nella notte più dolce del Milan di Leonardo c'è, importante, anche la compartecipazione di un Real ancora lontanissimo dall'essere una squadra. Quel che si è visto al Bernabeu, però, la reazione dopo il gol di Raul (subito in un momento di controllo assoluto per una papera clamorosa di Dida) e la voglia di vincere mostrata dopo il 2-2 di Drenthe (altra paperetta di Dida, tiraccio non irresistibile da fuori) e il gol annullato a Thiago Silva sono segnali di una squadra viva, vivace, ben disposta in campo e, finalmente, in grado di trovare la porta avversaria con i centrocampisti (leggi Pirlo, ma anche Seedorf, che ha lasciato sul campo almeno due occasione buone), con le punte (Pato, Pato e ancora Pato: imprendibile) e perfino con i difensori. Una squadra, in altre parole, sicura e quadrata che, per questo, può compiere imprese straordinarie anche in serate in cui qualcuno stecca. Da Madrid e dal Bernabeu, da dove Sacchi esportò il marchio Milan in Europa, Leonardo torna dunque con tre punti e questa certezza. Che la sua squadra, sballottata e umiliata, ha deciso di rialzarsi. E può ora correre a testa alta.

LE PAGELLE PATO 8 - Davanti a Kakà, raccoglie l'eredità di Riccardino e si prende il Milan sulle spalle al Bernabeu. Segna due gol e ci vuole un grande Casillas per negargli la tripletta. Dirottato a destra da Leonardo, non perde la sua pericolosità sotto porta e diventa imprendibile quando si accentra. DIDA 4 - Altra nottata incredibile. Prima regala il vantaggio a Raul respingendo malamente un "passaggio" di Granero da fuori area. Quindi si riabilita al calcio opponendosi bene a un paio di conclusioni pericolose di Kakà. Infine si fa uccellare da un sinistro non irresistibile di Drenthe. Ha amnesia incomprensibili e pericolose. Troppo pericolose KAKA'-RONALDINHO 6 - I "gemelli diversi" non si vedono per tutto il primo tempo e non entusiasmano nemmeno nella ripresa. Ma con le squadre più lunghe, nei secondi 45' si fanno notare per qualche giocata importante. Riccardino è l'unico in tutta la serata del Bernabeu a trovarsi di fronte un Dida, si fa per dire, impeccabile. Dinho, invece, regala un momento di puro amarcord scappando a Pepe alla vecchia maniera e servendo un pallone d'oro a Seedorf. Come le luci sugli alberi di Natale: belli, ma intermittenti LEONARDO 8 - A fine gara vien voglia di corrergli incontro e buttargli le braccia al collo. Intanto perché è indubbiamente un brav'uomo. Quindi perché, dopo tanto soffrire, ha l'aria di uno che, sul ciglio del burrone, ha trovato un ramoscello cui appigliarsi per non precipitare nel vuoto. Eccolo, con il novembre alle porte, il primo Milan di Leo. Coraggio, perché la strada è quella giusta RAUL 6,5 - Vince la sfida a distanza con Inzaghi, che agguanta a quota 68 eurogol (o 67??? C'è una disputa in corso sui suoi gol...), e mette Gerd Muller nel mirino. Intuisce il possibile errore di Dida sul tiro di Granero e lo punisce immediatamente. Come lui e Inzaghi e Muller ne nascono un paio ogni tre generazioni. Alessandro Franchetti

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IL TABELLINO

REAL MADRID-MILAN 2-3

Real Madrid (4-2-2-2): Casillas 5; S. Ramos 5,5, Pepe 6, Albiol 5,5, Marcelo 5,5; L. Diarra 7, Xabi Alonso 6; Granero 6 (22' st Drenthe 6,5), Kakà 6; Raul 6,5, Benzema 5,5. A disposizione: Dudek, Arbeloa, Garay, M. Diarra, Van der Vaart. All. Pellegrini Milan (4-3-2-1): Dida 4; Oddo 6, Nesta 7, T. Silva 6,5, Zambrotta 6; Seedorf 6,5, Pirlo 6,5, Ambrosini 6,5; Pato 8, Ronaldinho 6 (47' st Flamini sv); Inzaghi 5,5 (15' st Borriello 6). A disposizione: Roma, Kaladze, Jankulovski, Antonini, Huntelaar. All. Leonardo Arbitro: De Bleeckere (BEL) Marcatori: 19' Raul, 31' st Drenthe (R), 17' st Pirlo, 21' st e 43' st Pato (M) Ammoniti: Albiol, Marcelo, Raul (R), Zambrotta, Nesta, Ronaldinho (M) Espulsi: nessuno

21 ottobre 2009

E' un Leonardo sorridente quello che commenta la vittoria di Madrid contro il Real: "Questa squadra ha la maturità enorme per capire il momento e giocare in tutti i modi - spiega il tecnico brasiliano -. E' stata una grande serata, contro avversari forti: non è una vittoria che può cambiare un'intera stagione, ma di sicuro il Milan, che è stato anche umile, ha preso consapevolezza del suo valore. Non ho mai pensato al pari nemmeno sul 2-2".

GALLIANI: "VITTORIA DI LEO" Due, tre domande dallo studio, poi Adriano Galliani si sfila l'auricolare e lascia lo studiolo della Rai approntato al Bernabeu di Madrid. "Il Milan ha vinto a Madrid e continuate a parlare di anomalie" ha detto Galliani in polemica con le domande rivoltegli dallo studio. In precedenza, il dirigente milanista aveva parlato della splendida vittoria dei rossoneri applaudendo all'atteggiamento offensivo della squadra di Leonardo. "I giocatori ci hanno creduto e condividevano l'idea dell'allenatore di giocare con tre punte e Seedorf. Direi che Leonardo ha coraggio, quando parlo con lui gli dico sempre che il suo maestro e' Tele' Santana che faceva giocare il Brasile con una specie di 4-2-4 che e' quello che piacerebbe vedere al sottoscritto ed al presidente Berlusconi, oggi abbiamo quasi giocato con il 4-2-4". Poi Galliani parla del dna europeo del Milan. "Non e' nel nostro dna giocare per il pareggio, piu' facile che perdiamo o vinciamo. Quando abbiamo preso gol Seedorf e' andato a giocare piu' avanti. Abbiamo un organico validissimo, manca solo Kaka'. Se manca un portiere? Non lo so, ma venire a vincere a Madrid spiega perche' siamo il club piu' titolato al mondo, abbiamo un dna da Coppa Campioni che e' prerogativa nostra, altrimenti non avremmo vinto 18 titoli europei". Quindi abbandona lo studiolo, presentandosi poco dopo piu' disteso ai microfoni di Sky. "In tribuna ho vissuto una sofferenza atroce, a destra avevo Perez e poco piu' in la' Platini. Non ho esultato neppure in occasione del terzo gol di Pato che e' una cosa contro natura. Posso dire che assolutamente e' una vittoria del nostro allenatore che ha avuto il coraggio di venire qui con tre punte e due mezzepunte. Berlusconi? Ho sentito il Presidente prima della gara, ho mandato sms ogni cambiamento di risultati. Credo sia felice".

KAKA': "GRANDE PATO" Kaka' non si smentisce e nel dopo gara di Real-Milan con molta tranquillita' riconosce i demeriti della sua squadra tributando, al contrario, lodi al suo ex Milan. "Ci ha sorpreso la formazione offensiva schierata da Leonardo. Noi, indipendentemente da chi affrontiamo, cerchiamo di fare il nostro gioco e di imporre la nostra identita' e stasera questo non si e' visto. Leonardo? Io e lui abbiamo un rapporto bellissimo, sono contento che le cose vadano meglio per lui, spero che in Italia faccia bene con il Milan. Noi stiamo migliorando l'intesa, questo ci fa soffrire perche' non abbiamo un'identita' di gioco. Non riusciamo a fare movimenti giusti, non e' facile creare una squadra, non e' facile formare un gruppo ma alla fine ce la faremo". E su Pato e sulla grande serata al Bernabeu, Kaka' dice:"Credo sia ingiusto dare tanta responsbilita' ad un ragazzo come lui che comunque stasera ha fatto vedere quanto e' forte. Per me e' stata una gara con tanta emozione, il risultato e' stato meno bello, aspettavamo una vittoria oggi per stare tranquilli in questi girone e non ci siamo riusciti, spero possiamo riprenderci subito".

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